Newsletter Marzo 2021

TEMA MENTALE: CESSARE IL GIUDIZIO
Quando giudichi gli altri, non definisci loro, definisci te stesso.
(Wayne Dyer)

Tutti abbiamo una visione personale del mondo. Questa immagine è stata costantemente modellata nel corso della nostra vita attraverso la ripetizione metodica di due attività, fondamentali per la sopravvivenza da tempi ancestrali:
1- capire chi o cosa ci sta di fronte e dargli un nome;
2 – decidere se è favorevole o meno per noi.
Questo processo ha indubbi vantaggi, ma crea anche una dualità e una riduzione del significato e della profondità di ciò che ci circonda e, alla lunga, impoverisce le nostre vite. Con il trascorrere del tempo il giudizio si sovrappone alla cosa, diventa un automatismo e toglie a noi la capacità di vedere la vera natura o l’essenza di ciò che ci sta di fronte: abbiamo creato un samskara.
Un samskara è un modo automatico e condizionato di pensare e rispondere agli eventi della vita intorno a noi. Oltre ad essere schemi generalizzati, i samskara sono impressioni, idee o azioni individuali e, nel loro insieme, producono il nostro condizionamento. La continua ripetizione li rinforza, creando un solco in cui è facile ricadere e da cui è difficile uscire.
Questa situazione, di fatto, toglie libertà perché non scegliamo più, ma reagiamo agli eventi con gli automatismi e con i condizionamenti che abbiamo inconsapevolmente costruito.
L’unico modo per ricreare libertà è quello di sospendere per un attimo il giudizio e ritrovare uno spazio in cui la mente possa decidere che direzione prendere. Ritrovare consapevolezza nelle proprie scelte, rimuovere le etichette e aprirsi alla scoperta, in una dimensione di ascolto attento e curioso del mondo, ci permette di ritrovare la complessità e la profondità perdute e di vedere il mondo con occhi diversi.
TEMA FISICO: APERTURE DELLE ANCHE
Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.
(Thomas Stearns Eliot)
Le anche o, meglio, l’articolazione coxo-femorale, sono una delle aree focali del nostro corpo e della pratica yoga. Si tratta di un’articolazione molto forte, dato che sostiene il carico più elevato di tutto il corpo, ma che, al contempo, consente un’ampia gamma di movimenti, includendo quelli in avanti, indietro, laterali e rotatori. Le anche sono coinvolte praticamente in ogni movimento del corpo.
Le anche rappresentano per noi la possibilità di muoverci nella vita e di avanzare. La rigidità in quest’area è spesso il riflesso di cattive abitudini posturali e di uno stile di vita poco esplorativo dell’ambiente che limita la nostra capacità di movimento, anche in senso figurato. I condizionamenti legati ai nostri giudizi, gli automatismi ormai consolidati, i samskara che abbiamo creato ci portano a non prendere iniziative e decisioni nuove, ma a ripetere il vissuto senza indagare il vasto panorama di possibilità che sono alla nostra portata.
Favorire l’apertura delle anche, area spesso costretta in posizioni innaturali dal nostro stile di vita, ci permette di riappropriarci, anche mentalmente, di una sfera di possibilità di azione più ampia e di allargare i confini della percezione di noi stessi e del mondo.
Dal punto di vista fisico in realtà, le anche non si “aprono”, ma attraverso azioni mirate ed intelligenti è possibile riacquistare un arco di movimento più completo, questo permette in particolare di nutrire tutta la cartilagine articolare preservando la salute di questa articolazione . Inoltre se presenta una mobilità ridotta, il maggiore carico di lavoro va a scapito di altre strutture – la zona lombare, quella sacro iliaca e le ginocchia – che vengono messe sotto stress.
Per questo motivo, nel corso di questo mese, esplorando le anche e la loro possibilità di movimento, manterremo la forza del core e la stabilità delle articolazioni sacro iliache, affiancando la pratica con lavori protettivi per le ginocchia.